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    La rivoluzione elettrica potrebbe richiedere più tempo del previsto

    Un’analisi del MIT ha rilevato che la progressiva riduzione dei costi delle batteria si arresterà nei prossimi anni.

    di James Temple

    Auto e camion elettrici non sono prossimi a divenire economici quanto le controparti a benzina. Secondo un nuovo rapporto del MIT Energy Initiative i veicoli elettrici non potranno mai calare tanto di prezzo finchè faranno uso di batterie agli ioni di litio, la tecnologia di immagazzinamento dell’energia alla base della maggior parte dei dispositivi elettrici attuali. È probabile che manchi un decennio prima che si riesca a pareggiare i soli costi di carburante e manutenzione delle auto e dei camion standard. 

    I risultati contraddicono nettamente quelli di altri gruppi di ricerca, secondo cui i veicoli elettrici dovrebbero raggiungere un prezzo comparabile a quello dei veicoli a benzina nei prossimi cinque anni. I risultati dell’analisi del MIT potrebbero provocare un arresto nella transizione verso veicoli a basse emissioni, provocando un’estensione delle sovvenzioni governative o l’emissione di mandati più rigorosi a sostegno del passaggio e dei tagli all’inquinamento. 

    Il campi dei trasporti è la più grande fonte di emissioni di gas serra negli USA, la quarta a livello globale. Non è possibile ridurre le emissioni globali di gas serra senza trasformare radicalmente i sistemi di trasporto di massa. Purtroppo, è probabile che il progressivo calo nei costi delle batterie agli ioni di litio debba andare incontro ad un rallentamento nei prossimi anni, pari al limite fissato dal costo delle materie prime. 

    Il costo delle attuali batterie si aggira tra i $175 e i $300 al chilowattora. Numerose ricerche prevedono che tali batterie possano raggiungere il costo di $100/kWh entro il 2025, “numero magico” che renderebbe il costo dei veicoli elettrici pari a quello dei veicoli a benzina. 

    Per raggiungere la soglia dei $100 per il 2030, però, il costo dei materiali di base dovrebbe rimanere invariato nel corso di un decennio in cui si prevede un drastico aumento della richiesta. Secondo quanto riportato dal MIT, i costi non potranno scendere oltre i $124 per chilowattora. 

    Il calo dei costi avrà occasione di migliorare grazie la fatto che le aziende continuano a studiare come ridurre la quantità di costoso cobalto necessaria in ciascuna batteria, ma il processo stesso di estrazione dei metalli non offre grandi margini di ottimizzazione. È quindi probabile che il calo nei costi delle batterie rallenti drasticamente attorno al 2025, in quanto il costo del nudo materiale rappresenta una porzione sempre maggiore del costo totale del prodotto. 

    Per ottenere ulteriori riduzioni nei prezzi saranno necessarie tecnologie completamente diverse, come batterie al litio-metallo, allo stato solido e al litio-zolfo, tutti prodotti ancora alle prime fasi di sviluppo. Sarà difficile sostituire gli ioni di litio prima del 2030, dichiara Randall Field, direttore del gruppo Mobility of the Future group al MIT. Gene Berdichevsky, amministratore delegato della Sila Nanotechnologies, produttrice di materiali anodici, prevede invece che il costo delle batterie possa essere ulteriormente ridotto entro il 2030 da un miglioramento nelle prestazioni di immagazzinamento dell’energia e della durata. 

    La buona notizia è che, in tutto il mondo, un numero crescente di case produttrici di veicoli si sta interessando ai veicoli elettrici, ma secondo lo studio del MIT, un’efficace riduzione delle emissioni nel campo dei trasporti richiederà una rivoluzione parallela dei sistemi utilizzati per ricaricare i veicoli. 

    Lo studio del MIT prevede che la quota di veicoli elettrici e ibridi plug-in è destinata ad aumentare fino a raggiungere il 33% della flotta globale di veicoli entro il 2050 a prescindere da eventuali nuove politiche sul clima, di pari passo con la diminuzione dei prezzi. Pacchetti di nuove normative, tra cui una tassa globale sulle emissioni sufficiente a prevenire l’aumento delle temperature globali di 2°C, porterebbe tale percentuale al 50% entro la metà del secolo. 

    Potremmo vedere centinaia di milioni di nuovi veicoli a basse emissioni sulle strade e impedire che l’anidride carbonica accumulata nell’atmosfera raggiunga il miliardo e mezzo di tonnellate.

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