Il paese ha segnalato oggi 5.370 nuovi casi di covid, più del doppio del numero riportato ieri. È una piccola parte della popolazione cinese di 1,4 miliardi di persone, ma la situazione ha spinto il governo a estendere il blocco esistente all’intera provincia di Jilin, il che significa che oltre 80 milioni di persone in Cina sono ora in lockdown
di Charlotte Jee
Fin dall’inizio, la Cina ha perseguito una politica “covid zero” per eliminare il virus attraverso blocchi, restrizioni di viaggio e test di massa. Tuttavia, omicron, una variante che è molto più trasmissibile di qualsiasi altra precedente, renderà questa politica più difficile che mai da raggiungere. Sebbene la Cina abbia vaccinato oltre l’85 per cento della sua popolazione, l’omicron si è dimostrata capace di aggirare l’immunità vaccinale, anche se i vaccini resistono ancora bene nel prevenire malattie gravi.
La Cina è ostacolata dal fatto che non ha accesso ai vaccini mRNA, che si sono dimostrati particolarmente efficaci contro l’omicron. Anche se la Cina sta lavorando su propri vaccini mRNA, ci vorranno molti mesi prima che siano disponibili per tutta la popolazione. Una delle aree in lockdown, Shenzhen, è un importante hub tecnologico e sede di aziende come Foxconn che forniscono aziende occidentali, inclusa Apple.
È previsto che la città rimanga in isolamento per almeno altri cinque giorni mentre i residenti locali vengono sottoposti a diversi cicli di test, il che significa che un certo grado di impatto sulle catene di approvvigionamento tecnologico globali è inevitabile. Nel frattempo, anche l’Europa sembra sia esposta a un’altra ondata di covid, con il contagio in aumento da oltre una settimana nei diversi paesi del continente.
Nel Regno Unito, i casi sono aumentati di quasi il 50 per cento su base settimanale e, cosa preoccupante, i ricoveri sono aumentati del 17 per cento. Si ritiene che dietro l’aumento dei casi vi sia una combinazione di restrizioni più flessibili, immunità in calo e BA.2, una sottovariante di omicron più trasmissibile.
Quest’ultima coprirebbe ormai il 60 per cento, come ha confermato il virologo statunitense Anthony Fauci, in un video messaggio trasmesso in occasione dell’incontro “Highlights in Immunology”, promosso dall’Accademia Nazionale dei Lincei e dall’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma.
(rp)