Dopo nove anni, gli astronauti della NASA hanno decollato dal suolo americano e per la prima volta nella storia il viaggio è stato effettuato su un veicolo privato.
di Neel V. Patel 01-06-20
Il 30 maggio, un razzo Falcon 9 di SpaceX con a bordo la navicella Crew Dragon è decollato alle 15:22 dal Kennedy Space Center, negli Stati Uniti, e ha trasportato con successo il veicolo in orbita, prima di tornare sulla Terra e atterrare sulla nave drone di SpaceX nell’Oceano Atlantico. Tre ore dopo l’attracco alla ISS, gli astronauti della NASA Bob Behnken e Doug Hurley, ospitati a bordo di Crew Dragon, sono entrati nella stazione spaziale. (Si veda link)
La missione, chiamata Demo-2, doveva originariamente partire mercoledì, prima che il maltempo costringesse a rimandare il lancio. Demo-2 è il primo test di volo con equipaggio del Crew Dragon, e l’aggancio con l’ISS assicura che l’astronave sarà in regola per le prossime missioni con astronauti della NASA.
Da quando il programma di navette spaziali è stato abbandonato nel 2011, la NASA ha pagato alla Russia miliardi di dollari per portare i suoi astronauti alla ISS. La certificazione di Crew Dragon significa che la NASA ora ha un veicolo americano che può usare e non è più legata alla Russia per i voli spaziali con equipaggi umani a bordo. (Si veda link)
Non era mai successo nella sua storia di 18 anni che SpaceX riuscisse a inviare umani nello spazio. L’azienda basa gran parte del suo business sulla capacità di riutilizzare i materiali come un modo per ridurre il costo delle missioni e organizzare viaggi spaziali a basso costo per astronauti e cittadini privati.
E’ la prima volta, inoltre, che un’azienda privata intraprende una missione con equipaggio in un’orbita terrestre bassa. L’amministratore della NASA Jim Bridenstine ha ripetutamente affermato in passato che l’agenzia è favorevole a operazioni di commercializzazione dell’orbita terrestre bassa e affidarle al settore privato occupa un posto centrale in questi piani.
I clienti interessati come la NASA ora potrebbero rivolgersi a SpaceX come opzione per entrare in orbita, e Bridenstine ha detto ai giornalisti che il lancio mostra che si sta parlando di “un modello di business di successo”.
SpaceX, da parte sua, ha gli occhi puntati oltre l’orbita terrestre. “Questo è, si spera, il primo passo di un viaggio che ci porterà alla creazione di una comunità umana su Marte”, ha detto ai giornalisti il CEO di SpaceX, Elon Musk, riferendosi al lavoro che l’azienda sta portando avanti su Starship. “La prospettiva sta diventando sempre più reale dopo quanto successo oggi”.
La permanenza di Behnken e Hurley nella ISS potrebbe durare dai 30 ai 119 giorni. La NASA deciderà in merito alla durata esatta in un secondo momento. Alla fine della loro missione riporteranno Crew Dragon sulla Terra. Il passo successivo di SpaceX sarà Crew-1, il primo volo formalmente operativo di Crew Dragon. La missione, prevista per fine agosto, ospiterà tre astronauti della NASA e un astronauta giapponese e il suo obiettivo sarà nuovamente l’ISS.
(rp)