Una sonda spaziale ha mappato per la prima volta i movimenti del vento di Marte confermando la natura sia stabile che imprevedibile del clima marziano.
di Neel V. Patel 12-12-19
L’indagine ha elaborato dati raccolti dalla missione Mars Atmosphere and Volatile Evolution (MAVEN) della NASA, in orbita attorno a Marte dal 2013. La sonda MAVEN ci ha permesso di comprendere come Marte, miliardi di anni fa, abbia perso la propria densa atmosfera, ma non era stata progettata per indagare sui venti del pianeta. La ricerca è stata pubblicata da Science.
Il nuovo studio è nato da un’idea dei ricercatori: hanno fatto oscillare rapidamente lo spettrometro di massa NGIMS della MAVEN come fosse un tergicristallo. Di conseguenza, il NGIMS, progettato per studiare la composizione chimica dell’atmosfera, ha potuto compensare il movimento della sonda e misurare il movimento dei venti come se fosse stato fermo.
I modelli di circolazione complessivi dei venti nell’atmosfera superiore di Marte si sono dimostrati prevedibilmente stabili, di stagione in stagione, ma i ricercatori hanno anche riscontrato aree caratterizzate da grande variabilità localizzata, a tuttora inspiegate. Sorprendentemente, i dati della sonda rivelano che i venti di Marte subiscono l’influenza di montagne, canyon e bacini sulla superficie del pianeta anche a 300 chilometri d’altezza (MAVEN orbita Marte a 170 chilometri d’altezza).
I rilievi montuosi sulla superficie del pianeta possono provocare un innalzamento rapido delle masse d’aria e delle increspature verso l’alto a quote più elevate. È quanto accade sulla Terra, ma non alle altezze riscontrate su Marte. Potrebbe essere dovuto al fatto che l’atmosfera di Marte è tanto più sottile o l’effetto della presenza sul pianeta di molte grandi montagne. Questi risultati in particolare fanno pensare l’atmosfera superiore della Terra stessa si sarebbe potuta evolvere in maniera più caotica se la superficie del pianeta avesse sviluppato picchi e valli più estremi.
(lo)