Virgin Galactic, un’azienda di turismo spaziale, ha inviato nuovamente persone sull’orlo dello spazio suborbitale per la prima volta dal febbraio del 2019, dopo una lunga serie di controlli delle apparecchiature in vista degli intensi programmi futuri.
di Neel V. Patel
Il 22 maggio, Virgin Galactic ha portato due persone al limite dello spazio suborbitale per la prima volta in più di due anni e per la terza volta in totale. È la prima delle quattro missioni con equipaggio previste per quest’anno. La SpaceShipTwo di Virgin Galactic è decollata da Spaceport America nel New Mexico alle 10:34 di sabato, ora di New York. Il veicolo spaziale, denominato VSS Unity, è stato trasportato in aria tramite un grande aereo cargo.
Alle 11:26, Unity si è diretto a un’altitudine massima di 89,2 chilometri (andando oltre gli 80 km riconosciuti dalla US Air Force e dalla NASA come linea di inizio dello spazio, ma senza raggiungere il confine riconosciuto a livello internazionale di 100 chilometri). Poi è tornato in superficie ed è atterrato su una pista allo Spaceport America solo 17 minuti dopo. La missione ha anche effettuato esperimenti di ricerca nell’ambito del programma Flight Opportunities della NASA.
Virgin Galactic non è andata nello spazio dal febbraio del 2019, quando ha portato tre persone in una singola missione. Questo è stato un lancio fondamentale (la seconda volta che l’azienda ha raggiunto lo spazio e la prima volta che ha trasportato passeggeri), ma ha anche danneggiato uno stabilizzatore orizzontale che ha portato a una revisione della sicurezza e ai lavori diristrutturazione.
Il volo di sabato è stata la prima volta che questi aggiornamenti sono stati testati nello spazio. L’azienda ha tentato di tornare in orbita lo scorso dicembre, ma la missione è stata interrotta durante il volo a causa di interferenze elettromagnetiche.
Questo è stato anche il primo volo spaziale lanciato dal New Mexico (ora il terzo stato degli Stati Uniti a lanciare esseri umani nello spazio). Ora Virgin Galactic intende condurre tutti i suoi voli commerciali dallo Spaceport America, con l’obiettivo di lanciare 400 voli all’anno. Per molti versi, il 2021 è un anno decisivo per Virgin Galactic, l’azienda fondata nel 2004 da Richard Branson con la speranza di far diventare realtà il turismo spaziale.
L’azienda è stata costantemente soggetta a ritardi nello sviluppo e ad alcuni seri fallimenti, come nell’incidente dell’ottobre 2014 del primo SpaceShipTwo che ha portato alla morte di un pilota. Per raggiungere i 400 voli l’anno, l’azienda dovrà dimostrare di poter volare in modo rapido e sicuro.
A tal fine, Virgin Galactic prevede di effettuare missioni con equipaggio nello spazio altre tre volte quest’anno, una volta con due piloti e quattro dipendenti dell’azienda come passeggeri, una con Branson come passeggero e una volta come volo commerciale per l’Aeronautica Militare Italiana.
Quest’ultima missione prevede per la prima volta che Virgin Galactic porterà i clienti nello spazio e dovrebbe garantire 2 milioni di dollari di entrate. L’azienda potrebbe anche tentare voli in planata con il suo SpaceShipThree recentemente svelato quest’estate. Si presume che le operazioni commerciali saranno operative già dal prossimo anno.
Nel frattempo, la principale concorrente di Virgin Galactic per il mercato del turismo spaziale, Blue Origin, prevede di far volare una missione con equipaggio nello spazio per la prima volta il 20 luglio, quando un equipaggio di sei persone guiderà un veicolo New Shepard nello spazio suborbitale.
(rp)