Nella lotta alla disinformazione, il social network cerca di mettere in evidenza i canali più attendibili.
di Will Knight
A quanto pare Facebook sta assegnando agli utenti un punteggio sull’affidabilità per cercare di debellare la disinformazione.
Niente paura: Un sistema del genere potrà ricordare le pratiche di un governo autoritario, quando in realtà rappresenta una soluzione più che ragionevole per applicare l’apprendimento automatico al problema delle fake news. In sostanza, la segnalazione di una notizia fasulla da parte di un utente viene utilizzata dall’algoritmo posto a supporto dei moderatori. Alle volte, però, le persone segnalano una notizia solamente perché si trovano in disaccordo con il suo contenuto.
Pericoli concreti: L’identificazione di contenuti ingannevoli e la prevenzione di una loro possibile diffusione nei canali di social media rappresentano un problema sempre più importante. La disinformazione diffusa attraverso Facebook ha già interferito con le ultime elezioni presidenziali degli Stati Uniti e contribuito all’aumento degli episodi di violenza in paesi quali Sri Lanka e Myanmar; oltretutto, pare che la piattaforma sia responsabile di un incremento nella probabilità che gli utenti attuino violenze a sfondo razziale in Germania.
Non solo un codice: Ha senso cercare di automatizzare le funzioni che permettono di identificare fake news tanto quanto gli individui che le riportano, ma qualcosa pare ancor più necessario. Facebook potrebbe certamente fare di più per supervisionare pericolose voci in alcuni luoghi. La storia ci insegna che nuove norme e istituzioni potrebbero rivelarsi indispensabili per tener conto del potere dei social network nell’amplificazione o distorsione delle informazioni. (MO)