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    Facebook scende in campo contro i no-vax

    Il social network non bloccherà le pagine o i post contenenti messaggi contro i vaccini, ma il suo algoritmo per la raccomandazione di contenuti ne ostacolerà la diffusione.

    di Niall Firth

    La notizia: Facebook non arriverà al punto da bloccare le pagine che diffondono messaggi contro i vaccini ma, come precisato sul suo blog da Monika Bickert, vice presidente per la gestione della policy globale di Facebook, le renderà più difficili da trovare.

    Per contrastare il fenomeno dei contenuti falsi divulgati da pagine e post di no-vax, il social network ne ridurrà il ranking e li escluderà dalle raccomandazioni o anticipazioni all’interno delle ricerche effettuate dagli utenti. Su Instagram, i post no-vax non appariranno più su Instagram Explore e nelle pagine degli hashtag.

    Nel blog di Facebook viene precisato anche che le pubblicità contenenti informazioni fuorvianti sui vaccini non verranno più accettate e promosse, e che la società sta “esplorando modi per condividere informazioni educative sui vaccini qualora gli utenti dovessero incappare in informazioni scorrette sul tema”.

    Il retroscena: Gli Stati Uniti stanno attraversando una pericolosa epidemia di morbillo a causa di un declino nel tasso di vaccinazione, e Facebook è stata incolpata di aver incentivato questo trend (fino a poco tempo fa, le pagine di no-vax comparivano in cima alle ricerche sui vaccini, riporta Daily Beast).

    Il mese scorso, il rappresentante democratico Adam Schiff ha scritto a Mark Zuckerberg e al CEO di Google, Sundar Pichai, chiedendo loro di impegnarsi maggiormente per arrestare la diffusione di contenuti no-vax.

    La settimana scorsa, infine, un adolescente ha raccontato al Congresso di essere stato immunizzato contro il desiderio di sua madre, che aveva ottenuto gran parte delle sue informazioni contro i vaccini attraverso Facebook.

    Lotta al hate speech: La società ha anche annunciato di aver rimosso 137 pagine Facebook e Instagram che producevano contenuti falsi rivolti agli utenti del Regno Unito. I profili fasulli venivano utilizzati per “incitare all’odio e diffondere commenti divisivi da entrambe le fazioni del dibattito politico nel regno Unito”.

    (MO)

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