La società di social media invoca l’aiuto dei ricercatori per decidere se rimuovere dalla sua piattaforma i razzisti.
di Niall Firth
In cerca di un lume: La testi di Twitter è che “conversazioni e contestazioni” possano contribuire alla de-radicalizzazione degli estremisti online. Secondo quanto riportato da Motherboard, la società starebbe collaborando con diversi ricercatori accademici per valutare la veridicità di questa teoria.
La reazione: Diversi esperti hanno risposto con scetticismo all’idea che un razzista possa essere convinto a rivedere il proprio pensiero con una semplice chiacchierata. Becca Lewis dell’organizzazione no profit Data & Society, ha commentato la vicenda per Motherboard dicendo: “È un po’ tardi per lanciare un progetto di ricerca del genere, ormai. Sono anni che le persone lanciano l’allarme sul fenomeno del razzismo online.”
Una rincorsa: Chiunque trascorra un certo tempo su Twitter saprà di che inferno si tratta, specialmente per quanto riguarda le donne e le minoranze etniche. Troll, razzismo e aggressioni verbali sono una ricorrenza normale. Per quanto Twitter rimuova e blocchi i contenuti abusivi e consenta agli utenti di segnalare post inappropriati, la sua politica pare spesso inadatta e applicata in modo non uniforme.
Facebook e Instagram hanno già preso una posizione più dura sulla presenza di suprematisti bianchi all’interno delle rispettive piattaforme. Twitter ha finora resistito alle sollecitazioni degli utenti (l’ex gran maestro del Ku Klux Klan David Duke è ancora presente, ad esempio..).
(MO)