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    Gli effetti dei social media sugli adolescenti

    Uno studio pubblicato sulla rivista JAMA Psychiatry indica che gli adolescenti che trascorrono più di tre ore al giorno sui social media hanno maggiori probabilità di sviluppare problemi di salute mentale tra cui depressione, ansia, aggressività e comportamento antisociale.

    di Tanya Basu

    In una indagine, quasi 6.600 americani tra i 12 ei 15 anni hanno dichiarato quanto tempo trascorrevano ogni giorno sui social media e se avevano qualche problema di salute mentale. I ricercatori hanno scoperto che tre ore di social media erano correlate a tassi più elevati di disturbi di tipo psicologico o emotivo, anche se consapevoli di questi problemi.

    Secondo gli autori dello studio, gli effetti del consumo dei social media sugli adolescenti si manifestano in due modi principali: internamente, vale a dire stati depressivi e ansia, per esempio, ed esternamente, cioè comportamenti aggressivi o antisociali, questi ultimi essenzialmente inesistenti tra gli adolescenti che hanno riferito di non aver utilizzato i social media.

    Ma, si potrebbe dire, nulla di nuovo. I ricercatori stanno da tempo cercando di capire in che modo i social media, il tempo sullo schermo e altre forme di utilizzo di tecnologie personali influenzino lo sviluppo del cervello di bambini e adolescenti.

    Gran parte del problema della mancata comprensione è dovuto al fatto che questa tecnologia si sviluppa più velocemente di quanto possa essere studiata. Inoltre non aiuta il fatto che i ricercatori siano spesso giunti a conclusioni contrastanti.

    Per esempio, uno studio del mese scorso dell’Università della California, a Irvine, ha suggerito che non vi era alcun legame tra tempo dedicato alle tecnologie e salute mentale. I social media, tuttavia, potrebbero rappresentare qualcosa di diverso.

    Un’altra indagine, pubblicata all’inizio di quest’anno, ha trovato invece un legame preoccupante tra l’uso dei social media e la dipendenza dai social media.

    I dati sono auto-riportati dai partecipanti allo studio, il che significa che si tratta di uno strumento piuttosto impreciso: gli adolescenti intervistati potrebbero effettivamente utilizzare i social media più di quanto affermano, oppure i loro problemi di salute mentale potrebbero differire nel tipo o nella gravità rispetto a quanto riferito.

    Ma è difficile dare uno sguardo oggettivo a questo tipo di cose, specialmente quando i servizi che le persone usano proliferano. Oggi gli adolescenti utilizzano di meno Facebook e hanno maggiori probabilità di entrare in TikTok.

    Stanno anche usando i social media in modo diverso, con nuovi stili di messaggi con Snapchat o con i tweet di DMing su Intagram, che aiutano a capire perché alcuni ragazzi passano così tanto tempo sui social media.

    Kira Riehm, una studentessa che frequenta un dottorato alla Johns Hopkins e autrice principale dello studio, afferma che il limite delle tre ore non dovrebbe essere considerato una regola rigida.

    “Penso che sia un dato a grandi linee, da non prendere alla lettera”, ella spiega. “Non so se, in quanto tale, significhi molto. Studi futuri potrebbero monitorare, in tempo reale, la quantità di tempo dedicata all’uso dei social media, il che garantirebbe una maggiore precisione nella stima di una sorta di limite”.

    Secondo Riehm, quello che vale la pena di sottolineare dello studio è la conclusione che un tempo eccessivo passato sui social media non aiuta lo stato mentale delle persone.

    (rp)

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