Le riflessioni emerse dal nostro primo incontro “A pranzo con MIT Technology Review Italia” hanno generato una ricca raccolta di alcuni punti specifici. Riportiamo qui la sintesi del contributo di Patrizia Grieco, Presidente Enel.
di Alessandro Ovi
‘Open Access’ è una modalità di pubblicazione del materiale prodotto dalla ricerca, come ad esempio gli articoli scientifici pubblicati in riviste accademiche o atti di conferenze. In senso lato, con Open Access si vuole indicare la libera disponibilità online di contenuti digitali in generale e l’insieme della conoscenza e della creatività liberamente utilizzabile.
Le riflessioni emerse da questo nostro primo incontro ‘A pranzo con MIT Technology Review Italia’, hanno generato una ricca raccolta di alcuni punti specifici. Riportiamo qui la sintesi del contributo di Patrizia Grieco, Presidente Enel:
TR: Ritenete positivo lo sforzo di rendere più accessibile e spedito il processo di pubblicazione di lavori sui temi di scienza e tecnologia da parte di giovani, donne e ricercatori di paesi in via di sviluppo?
PG. Certamente sì, senza alcun dubbio. Dovremmo procedere al contrario: non pubblicare solo quello che passa il filtro di editori o di accademici, ma pubblicare tutto e poi fare il ranking di ciò che merita crediti da parte della comunità scientifica. Comunità che non sempre è pronta ad accogliere il nuovo. Non mancano infatti i casi di ricercatori le cui idee non hanno trovato immediata accoglienza, sebbene siano diventate successivamente dominanti.
TR: Ritenete possibile una convivenza di canali Open Access con i tradizionali editori basati sulla Peer Review?
PG. Sì, perché gli editori potranno fornire un lavoro di selezione, di attribuzione di crediti e di metodologie sulle scale di rilevanza. La convivenza dei due sistemi eviterebbe il rischio di avere troppi filtri nell’accesso alla conoscenza.
TR. Quali ritenete le motivazioni più valide a favore e contro la adozione di una politica ‘Open Access’?
PG. Più che di open access parlerei di open science. Non vedo motivazioni contrarie, ma ne vedo tante favorevoli! Le più valide sono rimuovere i filtri all’accesso alle pubblicazioni; filtri per chi vuole pubblicare e per chi vuole consultare. Oggi l’accesso è garantito a chi può permettersi l’abbonamento alle riviste specializzate e agli scienziati che riescono a passare il vaglio degli editori.
Con il contributo di Mario Taliani de Marchio e di Ernesto Ciorra.