La sicurezza del traffico basata sulla comunicazione in rete fra auto arriva sulla strada
di Peter Dizikes
Qualche mese fa in Michigan, una berlina, seguita da un furgone, entrambi dotati del prototipo di un sistema di comunicazione senza fili con relativo software, girarono in Halsted Road, nella città di Farmington Hills. Il guidatore della berlina improvvisamente pigiò il pedale del freno a fondo, come se un cane gli stesse attraversando la strada; la tipica mossa improvvisa che causa un tamponamento, specialmente se la visibilità è scarsa.
Ma questa particolare berlina aveva un computer sotto il suo cofano, dotato di un ricevitore GPS e una radio a corto raggio. La frenata improvvisa era stata registrata dal computer, che immediatamente aveva trasmesso un avviso con la posizione GPS della berlina. Il furgone, equipaggiato allo stesso modo, aveva ricevuto l’avviso su una speciale frequenza radio e, dopo aver calcolato che la posizione della berlina era esattamente avanti alla propria, aveva avvisato il guidatore, emettendo un suono d’allarme e facendo lampeggiare una luce rossa.
Questi veicoli stavano provando la tecnologia di comunicazione Motorola, parte di un progetto pubblico/privato per disseminare, entro il prossimo decennio, le strade con trasmettitori wireless di informazioni di sicurezza, che salveranno delle vite permettendo ai computer delle auto di comunicare fra loro.
In realtà l’uso di comunicazioni radio ai fini della sicurezza stradale è stato preso in considerazione da anni. Ma i test di Motorola sono parte di una nuova ondata di progetti che stanno usando queste tecnologie, per la prima volta, su veri veicoli e sulle strade pubbliche. “Ci sono possibilità di scambio di informazioni che fino a questo momento avevamo solo immaginato”, dice James Misener, responsabile del programma sulla sicurezza nei trasporti all’Università della California di Berkeley.
Una ragione di questi possibili sviluppi è che gli ultimi modelli di auto sono già stracarichi di sensori. I computer nelle auto attuali registrano dozzine di parametri di guida, come l’attivazione del sistema contro il blocco delle ruote in frenata (ABS), il tasso di decelerazione o l’arrivo al punto di congelamento della temperatura a livello della strada. Questo tipo di dati potrebbe aiutare le altre auto a evitare rischi, e viceversa, se condivisi correttamente.
Per esempio, a Southfield, in Michigan, il Dipartimento dei Trasporti ha dotato i semafori di transponder (trasmettitori-ripetitori) prodotti da Azulstar, un’azienda attiva nel campo delle reti radio. Questi dispositivi possono trasmettere la posizione GPS dei semafori e il loro stato: rosso, giallo o verde. Le auto in avvicinamento, equipaggiate con prototipi di computer, possono esaminare questi dati, accoppiandoli con quelli della propria posizione e velocità, e avvertire il guidatore nel caso il veicolo rischi di passare con il rosso.
Come parte del progetto Motorola, i transponder, contenuti in piccole scatole grigie, sono già stati fissati ai semafori lungo diversi chilometri delle strade di Farmington Hills. Le unità poste lungo la strada hanno un raggio di trasmissione di 1,6 km, ma i veicoli potrebbero anche collaborare con i trasponder fissi, ripetendo il segnale ancora più lontano, per fornire ai guidatori notizie circa le condizioni a cui vanno incontro, per esempio dalle condizioni meteo locali a eventuali problemi di viabilità o incidenti.
Mentre 10 stati pensano di partecipare a test di questo genere, il Michigan avrà presto sulle sue strade il maggior numero di veicoli specificamente attrezzati e di transponder fissi. Nel corso di quest’anno Chrysler doterà un campione di auto con sistemi di comunicazione autonoma, provandoli di propria iniziativa nelle strade di Auburn Hill e Southfield.
La fretta nell’intraprendere queste prove rappresenta un cambiamento di approccio nei confronti della sicurezza stradale. Nonostante anni di sforzi sempre maggiori per rendere le auto più sicure, dotandole di ABS, airbag e cinture di sicurezza pretensionate, il numero di morti in incidenti stradali continua da un decennio a rimanere sopra i 40.000 l’anno, in parte a causa del numero sempre crescente di auto sulle strade. “Si può dire che siamo arrivati in un vicolo cieco, per quanto riguarda la sicurezza passiva”, afferma Steve Speth, direttore del Vehicle Safety Office al Chrysler Group.
Ora l’enfasi è sull’uso di tecnologie senza fili che aiutino i guidatori a evitare attivamente gli incidenti, specialmente agli incroci, che sono il luogo dove avviene il 17 per cento delle morti sulle strade. “Una volta che inizieremo a far comunicare i veicoli, vedremo una riduzione nel numero totale di vittime”, dice Peter Sweatman, direttore del Transportation Research Institute dell’Università del Michigan, ad Ann Arbour. “Questa è la direzione futura della sicurezza automobilistica”.
La Federal Communications Commission ha già riservato una sezione dello spettro radio, destinandola unicamente alla comunicazione a corto raggio sulle strade nazionali. Questo è un punto fondamentale, dato che i network della telefonia cellulare non possono garantire connessioni abbastanza veloci.
La sicurezza senza fili sulle auto ha ancora davanti a sé diversi ostacoli, come la responsabilità del guidatore nel caso, per esempio, la tecnologia non dovesse riuscire a prevenire uno scontro. Ma Ford, General Motors, DaimlerChrysler e Nissan si sono associate con il Dipartimento dei Trasporti del Michigan per condurre esperimenti come quelli della Motorola. Inoltre stanno unendosi a Toyota, BMW e Volkswagen, per condurre test su sistemi per evitare collisioni, da effettuarsi sulle strade pubbliche. Alcune applicazioni potrebbero essere presto sulle auto; Ford, per esempio, pensa di iniziare i test nel 2007, per poter iniziare la produzione nel 2011.