Senza energia non c’è futuro. In piena attività il progetto integrato Hinda realizzato da Eni nella Repubblica del Congo.
di Luca Longo
Senza energia non c’è futuro. In piena attività il Progetto integrato Hinda realizzato da Eni nella Repubblica del Congo.
L’obiettivo è migliorare le condizioni di vita per le comunità nell’area intorno al campo onshore di M’Boundi nel Distretto di Hinda (dove vivono circa 25.000 persone). Contribuirà a ridurre la percentuale della popolazione che spravvive al di sotto della soglia di povertà.
Sei le linee guida del progetto, varato nel 2009 e che ora ha superato l’80% degli obiettivi che erano stati prefissati: sviluppo, salute, sicurezza alimentare, istruzione, formazione professionale e � soprattutto – accesso all’energia. Quest’ultimo è il fattore indispensabile per la realizzazione dell’intero progetto.
Alcuni numeri: nel distretto di Hinda sono state costruite 9 scuole, 3 centri per la salute – dove sono già state effettuate 17.871 vaccinazioni – e sono stati realizzati 21 pozzi per il rifornimento di acqua potabile.
Il Progetto Kento Mwana, di Eni, ha l’obiettivo di ridurre la trasmissione di HIV da madre a figlio in gravidanza da oltre il 30% fino al 2-3%. A questo scopo il progetto fornisce alle donne in gravidanza i servizi di counselling e l’accesso allo screening volontario e gratuito, con esecuzione di test immediato a livello locale, presso un Centro sanitario di primo livello.
Il progetto di prevenzione della trasmissione verticale dell’HIV (Prévention de la Transmission Mère-Enfant – PTME) viene sviluppato nelle regioni del Kouilou, Niari e Cuvette, già coinvolte dal progetto Salissa Mwana, avvalendosi della stessa rete logistica e infrastrutturale realizzata da Eni nell’ambito di quella iniziativa.
Cardine del progetto è un laboratorio di diagnostica avanzata dell’infezione da HIV, con il supporto dell’Università di Genova e realizzato secondo i più elevati standard internazionali presso l’Häpital Régional des Armées (HRA) di Pointe Noire. Il laboratorio rappresenta il centro delle attività di PTME, sia per il follow-up delle donne in gravidanza sia per la diagnosi precoce dell’infezione da HIV nel neonato.
Sul fronte energetico, nel Distretto di Hinda sono stati ultimati 22 impianti a pannelli solari fotovoltaici e 6 gruppi elettrogeni, è stata completamente rinnovata la Centrale Electrique De Djeno ed è stata realizzata la Centrale Electrique Du Congo. Queste centrali ora producono da sole il 60% dell’energia richiesta dall’intero Paese. A integrazione di queste risorse, Eni trasforma il gas in eccesso del campo onshore di M’Boundi in energia elettrica che alimenta le città di Brazzaville e Pointe Noire. Per questo Eni ha collegato le due città realizzando una rete elettrica ad alta tensione lunga 550 km. Solo a Pointe Noire la città è illuminata da più 6500 lampioni costruiti da Eni.
Eni collabora sempre con le comunità e le istituzioni presenti sul territorio offrendo il proprio contributo alla riduzione della povertà energetica. In Africa, ancora più che altrove, l’accesso a moderne forme di energia è motore per lo sviluppo dei settori della salute, dell’educazione e dell’agricoltura.
I progetti a sostegno delle popolazioni locali si inquadrano sempre nei piani di sviluppo del Paese, con particolare attenzione alle attività sociali e al miglioramento delle condizioni sanitarie e ambientali.
(MO)