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    Continua la lotta alle armi autonome

    Alcuni nomi importanti nel settore dell’intelligenza artificiale hanno sferrato un nuovo attacco pacifico per contrastare lo sviluppo di armi autonome.

    di Will Knight

    Elon Musk, fondatore di DeepMind, ed altri luminari dell’intelligenza artificiale hanno siglato una lettera per garantire che non svilupperanno “armi autonome letali”. Il gesto non è che l’ultimo tentativo di attirare l’attenzione sui rischi morali sollevati dalle armi supportate da sistemi di intelligenza artificiale; fermare qualunque tentativo di applicare la tecnologia al settore bellico, però, potrebbe rivelarsi una idea estremamente difficile da realizzare.

    Grandi nomi all’attacco: La lettera è stata firmata da Musk assieme ai membri di DeepMind Demis Hassabis, Shane Legg, e Mustafa Suleyman, dal fondatore di Skype, Jaan Tallinn, e dagli stimati ricercatori Stuart Russell, Yoshua Bengio, e Jürgen Schmidhuber

    Un movimento per la pace: Le società tech sono state invitate a valutare possibili applicazioni militari delle loro tecnologie. L’indignazione manifestata dai suoi dipendenti ha recentemente costretto Google a promettere che non avrebbe acconsentito l’utilizzo della propria tecnologia per lo sviluppo di armi. Altre società si sono imbattute in opposizioni analoghe.

    La corsa alle armi: In sostanza, sarà difficile impedire che armi autonome vengano sviluppate. Alcuni sistemi armati interamente autonomi sono già emersi, mentre diversi altri sistemi possiedono un certo livello di autonomia. La tecnologia sottostante è oltretutto diffusa, e molte società stono più che disposte a firmare lucrosi contratti con l’esercito.

    (MO)

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