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    Twitter chiude l’account di Trump

    Per impedire che la situazione sfugga ulteriormente di mano, l’azienda ha deciso di intervenire in modo drastico, come aveva evitato di fare in passato.

    di Abby Ohlheiser e Eileen Guo

    Mentre una folla di estremisti di destra occupava l’edificio del Campidoglio degli Stati Uniti, il presidente Trump ha pubblicato un breve messaggio video ai suoi fedeli sostenitori sui social media: “Le elezioni ci sono state rubate”, ha detto, ripetendo una bugia che promuove da mesi. Inizialmente, Twitter ha solo posto dei limiti al video, ma in seguito ha rimosso completamente il tweet, insieme a un messaggio successivo che sembrava giustificare le azioni della folla perché sono “grandi patrioti che sono stati trattati male e ingiustamente per così tanto tempo”. Twitter ha anche annunciato che l’account del presidente sarebbe rimasto bloccato per almeno 12 ore. 

    La decisione di eliminare il video ha messo Twitter in linea con Facebook e YouTubeche avevano entrambe scelto all’inizio della giornata di rimuoverlo per aver violato le loro regole. Poco prima che la decisione di Twitter venisse annunciata, la frase “Elimina il suo account” è diventata un argomento di tendenza sulla piattaforma.  

    Guy Rosen, vicepresidente per l’integrità di Facebook, ha dichiarato pubblicamente che la decisione della sua azienda è stata presa nel contesto di una “situazione di emergenza”. L’abbiamo rimosso perché a conti fatti crediamo che contribuisca ad aumentare il rischio di violenza in corso”. In seguito ha spiegato che la piattaforma sta attivamente rimuovendo tutti i contenuti in “lode e sostegno all’assalto al Campidoglio degli Stati Uniti” e intensificando le misure di emergenza per arginare la creazione e la portata di post che potrebbero violare le sue politiche nell’interesse della comunità.

    Diverse ore dopo l’annuncio di Twitter, Facebook e Instagram hanno seguito l’esempio, rimuovendo la possibilità di pubblicare su quelle piattaforme per 24 ore da parte dell’ex presidente.

    “Quando è troppo, è troppo”

    L’ultima mossa di Twitter limita la capacità del presidente di twittare fino a quando non eliminerà formalmente tre tweet che l’azienda ritiene pericolosi. È un’escalation del conflitto in corso con il presidente per tutto il 2020 mentre diffondeva teorie del complotto sulle elezioni e sul covid-19. Ma la decisione non sospende completamente l’account del presidente, né lo blocca definitivamente sulla piattaforma. 

    In qualità di leader mondiale, Trump ha beneficiato di politiche che prevedono eccezioni alle normali misure di applicazione a causa del pubblico interesse dei suoi messaggi. Ma gli esperti, inclusi gli attuali ed ex addetti ai lavori di Twitter, affermano che gli eventi al Campidoglio dovrebbero essere prove più che sufficienti per dimostrare perché le etichette e le rimozioni individuali non sono più sufficienti.  

    Laura Gómez, un ex dipendente di Twitter che ha più volte chiesto al CEO Jack Dorsey di sospendere l’account di Trump (e che recentemente ha avvertito che il presidente stava tentando un colpo di stato usando il sito), dice che semplicemente togliere il video è “come mettere un  cerotto su un braccio amputato”.  

    Nel frattempo, Danielle Citron, una professoressa di diritto dell’Università della Virginia che ha consigliato a Twitter di affrontare alla radice problemi come l’incitamento all’odio e le molestie dal 2009, ha pubblicamente esortato Twitter a bandire Trump dalla piattaforma per sempre. “Nelle mie conversazioni con amici su Twitter, è chiaro che avrebbero dovuto capire come sarebbe finita fin dall’inizio”, dice Citron. “Quando è troppo è troppo”. (Si veda tweet

    Se i tweet di Trump sono protetti su Twitter da una politica che trae il suo quadro morale dalla protezione dell’interesse pubblico, ella dice, allora l’azienda ne dovrebbe trarre le ovvie conclusioni. Twitter ha in gran parte considerato i tweet di Trump singolarmente, afferma Citron, mentre dovrebbe considerarli nel loro complesso. “Ha incitato alla violenza. Lo fa da settimane e sta causando morte e distruzione con le sue bugie”, dice Citron. “L’interesse del pubblico è metterlo da parte”.  

    Gómez, responsabile della localizzazione di Twitter, afferma di aver espresso per la prima volta la sua preoccupazione che i politici potessero fare un uso improprio della piattaforma nel 2010, quando il presidente venezuelano Hugo Chavez si è unito al sito: “Ho chiesto a tutti, ‘Non sarebbe il caso di avere politiche diverse per leader mondiali o dittatori che utilizzano la piattaforma per proteggere i loro cittadini o per colpire i loro oppositori politici?”. Twitter ha rifiutato di creare una serie separata di politiche per i politici.  

    Un effetto a catena 

    Gómez sottolinea che la sua preoccupazione non riguardava la sua politica o le sue opinioni su Trump, ma piuttosto la coerenza con i termini di servizio di Twitter. La domanda, dice, è se questo sarebbe accettabile da “qualsiasi altro utente di Twitter” o anche “da qualsiasi altro “’leader’ di Twitter”. Le prove suggeriscono che divieti o limiti a breve termine su singoli contenuti non riescono a impedire la diffusione delle informazioni. I precedenti tentativi di Twitter di segnalare i tweet contestati di Trump hanno infatti attirato più attenzione su di loro: uno di questi tweet ha ricevuto quasi mezzo milione di “Mi piace” e retweet nonostante i limiti imposti.  

    Nel frattempo, i dati mostrano che  i tentativi di Twitte di limitare la diffusione della storia di Hunter Biden hanno portato a un’attenzione ancora più sostenuta. Lo stesso vale anche per altre piattaforme. Nonostante il divieto di Facebook al messaggio di Trump alla folla che assaliva il Congresso, il video ha continuato a circolare quando altri utenti e organi di stampa lo hanno copiato e ritrasmesso in modo efficace. 

    Gómez dice che ora ci sono ancora più prove per “bannare” il presidente, e che non farlo porterà a un “effetto a catena” se continua a twittare contenuti incendiari. Proprio come ha fatto il suo ultimo video, ulteriori tweet potrebbero “stimolare ulteriori proteste in altre città”. “Associated Press” riporta già che ci sono state proteste, alcune armate, in 15 parlamenti locali in tutto il paese. 

    foto: Sostenitori di Trump cercano di sfondare le barriere della polizia per entrare nel Campidoglio.AP Photo / Julio Cortez

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