Il presidente americano non ha ancora annunciato nulla di esplicito, ma le sue prime nomine forniscono alcune indicazioni importanti sulla politica tecnologica del futuro governo.
di Karen Hao
Mercoledì, gli Stati Uniti hanno aspettato con il fiato sospeso mentre il presidente Trump ha consegnato le redini del governo al presidente Biden. La transizione del potere si è conclusa pacificamente e Biden ha prontamente inaugurato la sua nuova visione dell’America con una raffica di ordini esecutivi.
Al momento, le questioni più urgenti sul suo tavolo sono combattere la pandemia di coronavirus, fornire sollievo finanziario agli americani e invertire una serie di politiche dell’era Trump su cambiamento climatico, relazioni internazionali e immigrazione. L’intelligenza artificiale, come previsto, non è ancora comparsa in cima alla lista. Ma i segnali su come la sua amministrazione ripenserà lo sviluppo tecnologico sono già evidenti.
In primo luogo, Biden ha portato nel gabinetto governativo il direttore dell’Office of Science and Technology Policy (OSTP), e ha affidato l’incarico al genetista di punta Eric Lander, direttore fondatore del MIT-Harvard Broad Institute. L’OSTP consiglia il presidente su questioni scientifiche e tecnologiche e guida la politica scientifica e tecnologica e la definizione del bilancio di tutto il governo. Questa mossa suggerisce che mentre Trump vedeva principalmente l’AI come un importante strumento geopolitico, da promuovere per scopi militari e per competere con la Cina, Biden la considererà anche come il perno del progresso scientifico.
Mi aspetto di vedere più soldi destinati a ricerche sull’AI non legate alla difesa, così come un maggiore coordinamento tra le agenzie governative per misurare e stabilire standard tecnici per il progresso dell’intelligenza artificiale. Jack Clark, l’ex direttore delle politiche di OpenAI, che è stato uno dei principali sostenitori di questa politica, ha raccomandato alle agenzie governative come il NIST (il National Institute of Standards and Technology) di implementare le prestazioni dei sistemi di intelligenza artificiale, come un modo per il governo di sostenere gli obiettivi della comunità di ricerca sull’AI.
In secondo luogo, Biden ha nominato un importante sociologo come vicedirettore dell’OSTP. Alondra Nelson, docente dell’Institute for Advanced Study, studia gli impatti sulla società di tecnologie emergenti come l’editing genetico e l’intelligenza artificiale. La sua nomina fa pensare che l’amministrazione Biden comprende che una politica scientifica e tecnologica efficace deve anche considerare le ricadute sociali e le implicazioni del progresso scientifico. Come ha detto Nelson nei suoi commentiall’incarico ricevuto: “Quando forniamo input all’algoritmo, quando programmiamo il dispositivo, quando progettiamo, testiamo e ricerchiamo, stiamo facendo scelte che hanno conseguenze dirette sulla realtà”.
Sono dell’idea che vedremo l’ OSTP enfatizzare la responsabilità tecnologica sotto la sua guida, che sarà particolarmente legata a settori di intelligenza artificiale particolarmente caldi come il riconoscimento facciale, i pregiudizi algoritmici, la privacy dei dati, l’influenza aziendale sulla ricerca e la miriade di altri problemi di cui scrivo nella newsletter The Algoritm.
Infine, il nuovo segretario di stato di Biden ha chiarito che la tecnologia sarà un vettore geopolitico. Durante la sua audizione di conferma al Senato, il nuovo segretario di stato Antony Blinken ha osservato che c’è “un divario crescente tra tecno democrazie e tecno autocrazie. Che siano le tecno democrazie o le tecno autocrazie a definire come viene utilizzata la tecnologia sarà determinante per i prossimi decenni”. Come sottolineato da “Politico”, questa è chiaramente un’allusione alla Cina e allo sviluppo statunitense di tecnologie emergenti come l’AI e il 5G.
Nel 2019, Dave Gershgorn su “OneZero” ha sostenuto che questo era diventato un grido di battaglia al Pentagono. Parlando a una conferenza sull’intelligenza artificiale a Washington, il segretario alla Difesa di Trump Mark Esper, ha descritto la corsa tecnologica “in termini drammatici”, ha scritto Gershgorn: “Un futuro di autoritarismo globale o democrazia globale”.
I commenti di Blinken suggeriscono che l’amministrazione Biden probabilmente porterà avanti questo filone dell’amministrazione Trump. Ciò significa che potrebbe continuare a imporre controlli sulle esportazioni di tecnologie di intelligenza artificiale sensibili e vietare ai giganti della tecnologia cinese di fare affari con aziende americane. È possibile che l’amministrazione possa anche investire di più nello sviluppo delle capacità di produzione high tech degli Stati Uniti nel tentativo di risolvere gli annosi problemi della sua catena di fornitura di chip AI dalla Cina.
Foto: Alondra Nelson, appena nominata vicedirettore dell’OSTP da Biden.Matt Slocum / AP