Una nuova ricerca ritiene possibile il raggiungimento di questo traguardo, anche se significherebbe interrompere immediatamente la produzione di veicoli, aeroplani e fabbriche alimentate da combustibili fossili.
di James Temple
Un nuovo studio rivela che potremmo ancora impedire l’aumento delle temperature di oltre 1.5 °C, raggiungendo il traguardo fissato con gli accordi climatici di Parigi. La cattiva notizia è che, con buone probabilità, non lo faremo.
Secondo il paper, pubblicato questa settimana su Nature Communications e realizzato da ricercatori di Oxford, dell’Università di Leeds e di altre istituzioni riuscissimo ad escludere tutte le infrastrutture alimentate con combustibili fossili al termine della loro vita utile – chiudendo centrali a carbone, automobili, aeroplani e fabbriche – avremmo una probabilità del 64% di contenere il riscaldamento globale entro e non oltre gli 1.5 °C. In questo scenario, il mondo rimpiazzerebbe tutte queste infrastrutture e macchine con alternative a zero emissioni, come centrali solari e vetture elettriche.
Di fatto, lo studio elenca le conseguenze delle nostre scelte sociali da qui in avanti, prendendo in considerazione la vita utile dei beni che consumano combustibili fossili. Se tarderemo fino al 2030 prima di passare a sistemi alternativi, la nostra probabilità di superare la soglia di 1.5 °C incrementerà significativamente.
Il paper non accenna alla fattibilità pratica di uno stravolgimento così accelerato dei piani per lo sviluppo di nuove infrastrutture a combustibili fossili. Molteplici fattori sembrano invece puntare verso un mondo che continuerà a costruire centrali elettriche, vetture ed altri macchinari inquinanti per molti anni ancora.
Le società cinesi hanno in programma o stanno già realizzando centinaia di centrali a carbone in giro per il mondo, stando a quanto riportato dal New York Times. L’India continua a investire miliardi nella realizzazione di nuovi impianti a carbone e le automobili elettriche oggi continuano a rappresentare una minuscola frazione delle vendite complessive negli Stati Uniti, dove la domanda continua a essere per camion o SUV.
La presenza di così tanti settori industriali, fra cui aviazione, agricoltura, cemento ed acciaio, che non dispongono di valide soluzioni per abbattere le proprie emissioni di gas serra rappresenta una sfida ulteriore.
Per quanto lo studio riconosca che il mondo potrebbe teoricamente scongiurare il peggio, il dato principale è che le probabilità di riuscirvi sono sempre più ridotte. Lo scenario descritto sarebbe difficile, se non impossibile da realizzare sotto le attuali condizioni politiche, economiche e tecnologiche (in particolare, i ricercatori hanno scoperto che le sole infrastrutture energetiche esistenti espongono il pianeta a livelli di riscaldamento catastrofici).
Anche nel caso in cui dovessimo superare la soglie di 1.5, 2 o persino 3 °C, il messaggio è sempre lo stesso: Prima riusciremo ad abbandonare i combustibili fossili, maggiore sarà la nostra possibilità di limitare i danni e i pericoli che incombono sul pianeta.
Immagine: Fumo e vapore fuoriescono dalla centrale a carbone di Lazisksa, nei pressi di Katowice, Polonia. Fonte: MONIKA SKOLIMOWSKA/PICTURE-ALLIANCE/DPA/AP IMAGES
(MO)