In molte aree rurali degli Stati Uniti, i nuovi, rivoluzionari trattamenti anti cancro non saranno accessibili.
di Emily Mullin
Due nuovi trattamenti anticancro si sono dimostrati miracolosi, ma i residenti dello stato dell’Arkansas o del Montana, di una manciata di altri stati rurali USA e provenienti da fuori degli Stati Uniti, dovranno viaggiare a lungo per poterne usufruire. Né è sicuro che un giorno questo stato di cose possa cambiare.
Queste terapie genetiche, Kymriah e Yescarta, hanno ricevuto l’avvallo degli enti regolatori statunitensi l’anno scorso. Una somministrazione di Kymriah costa $475.000, di Yescarta costa $373.000.
Entrambe le terapie vengono somministrate come ultima risorsa, quando ogni altra possibilità di cura è fallita. Ciò significa, purtroppo, che a quel punto il paziente sarà probabilmente troppo malato per viaggiare distante. Sia Novartis che Gilead intendono raggiungere molte altre città, ma gli ostacoli sono numerosi.
Kymriah e Yescarta sono terapie cellulari CAR-T, prodotte seguendo un processo particolarmente specializzato. I medici estraggono cellule T dai pazienti e le alterano geneticamente in laboratorio, armandole specificamente contro il cancro, prima di re-iniettarle nel paziente. Molti pazienti hanno avuto risultati a dir poco miracolosi, ma gli effetti collaterali sono stati in alcuni casi particolarmente tossici e persino fatali.
Secondo Aaron Levine della Georgia Tech School of Public Policy, proprio questi effetti collaterali renderanno difficile la diffusione delle due terapie, poiché richiedono personale altamente qualificato per farvi fronte.
Le terapie CAR-T sono per ora rivolte alla cura del cancro. Kymriah cura una forma di leucemia infantile che affligge non più di 600 pazienti l’anno, mentre Yescarta tratta una forma di linfoma che colpisce circa 7500 adulti l’anno. Il numero limitato di pazienti non giustificherebbe l’impegno necessario ad educare ogni medico, né è ancora chiaro se le società assicurative sceglieranno di coprire i costi di queste terapie.
Pochi pazienti sono stati trattati con Yescarta; centinaia attendono una definizione delle proprie possibilità di solvenza. Novartis e Gilead non avrebbero alcun vantaggio nell’espandere il raggio di distribuzione dei farmaci nel caso in cui le assicurazioni dovessero decidere di non volerne coprire i costi.
Secondo Peter Emanuel, direttore del Winthrop P. Rockefeller Cancer Institute di Little Rock, Arkansas, i vero test si avrà quando verranno approvate terapie CAR-T mirate a forme di cancro più comuni. “Solo allora si dimostrerà giustificato l’investimento necessario ad aumentare il numero di centri capaci di gestire queste terapie raggiungendo anche stati più rurali,” spiega.
(lo)