Mentre il governo cinese si appresta ad attuare una nuova strategia per limitare le operazioni delle criptovalute, i loro principali operatori si preparano al contrattacco.
di Mike Orcutt
Pochi mesi dopo aver stravolto il mondo delle criptovalute, vietando le offerte iniziali di valute e bloccando gli scambi, il governo cinese ha elaborato un nuovo piano per bloccare le estrazioni di Bitcoin.
Cosa sappiamo: La scorsa settimana, Bloomberg e Reuters hanno riportato che il governo cinese intendeva ostacolare i processi di estrazione dei Bitcoin fissando un tetto sulla corrente elettrica consumata dai “minatori”. Facendo riferimento a documenti trapelati, Quartz sostiene che il principale regolatore finanziario di Internet in Cina ha istruito i governi locali affinché “guidino” i minatori di Bitcoin verso una “abbandono ordinato” dal business.
Perché è importante: Un divieto sulle estrazioni stravolgerebbe il processo secondo cui le transazioni in Bitcoin vengono validate, perché la Cina detiene più di due terzi della potenza di calcolo adoprata nel processo (vedi “Benvenuti in un mondo Bitcoin”). I principali giocatori nell’industria stanno già pianificando nuove mosse da paesi differenti nel timore degli effetti che il blocco cinese potrebbe avere sulle loro attività.
Eppure: Alcune persone rimangono scettiche riguardo la reale efficacia di questo divieto, in parte perché sarà difficile localizzare le operazioni di estrazione più piccole.
(MO)