I dati raccolti su oltre 750.000 persone possono aiutare a capire perché le esperienze di contagio sono così differenti tra loro.
di Charlotte Jee
Una nuova app che domani verrà lanciata negli Stati Uniti aiuterà i ricercatori a comprendere meglio il coronavirus monitorandone la diffusione in tempo reale. L’app, chiamata Covid Symptom Tracker, è già disponibile nel Regno Unito ed è stata scaricata da oltre 750.000 persone.
È stato sviluppata dal King’s College di Londra per monitorare i sintomi del coronavirus nei partecipanti a uno studio decennale su migliaia di gemelli e le loro famiglie, al fine di discernere se i geni svolgono un ruolo. L’idea è che raccogliendo dati, ora pubblici, da molte persone e collegando i sintomi con le condizioni di salute, i ricercatori possano ottenere una migliore comprensione della velocità con cui il virus si sta diffondendo in determinate aree a rischio.
Lo studio potrebbe aiutarci a capire perché alcune persone si ammalano pericolosamente con il coronavirus mentre altre soffrono solo di una lieve malattia.
Come funziona? A coloro che si registrano viene chiesto il nome, la residenza, l’altezza, l’età, il peso, le condizioni di salute precedenti, per esempio se asmatici o diabetici, l’eventuale assunzione di farmaci come immunosoppressori o ibuprofene. Ai partecipanti si domanda anche se hanno effettuato un test al coronavirus, come si sentono attualmente e se presentano sintomi come tosse, mal di testa o problemi respiratori.
Le persone devono inserire le risposte a queste ultime tre domande ogni giorno. I ricercatori che hanno sviluppato l’app promettono che i dati saranno “utilizzati rigorosamente per la salute pubblica o la ricerca accademica” e “non saranno utilizzati commercialmente o venduti”.
Ovviamente, l’app sarà utile solo se ci sono abbastanza partecipanti per trarre conclusioni significative. Ma con un numero di dati sufficienti, i ricercatori pensano di poter fornire un avviso tempestivo su dove i sintomi aumentano in modo significativo e quindi sui luoghi dai quali può diffondersi il contagio.
Il sistema potrebbe essere ancora più efficace se combinato con i dati raccolti da altre fonti, come un recente sondaggio condotto da Google per conto della Carnegie Mellon University, o con i dati di un’app sviluppata dal governo della Corea del Sud, che consente ai cittadini di segnalare i loro sintomi.
(rp)