Uno studio cinese condotto su poche persone indica che le trasfusioni di sangue di coloro che hanno sconfitto la malattia potrebbero aiutare a ostacolare la malattia in chi ha subito il contagio.
di Antonio Regalado
Secondo il nuovo studio portato avanti in Cina, le trasfusioni di siero di sangue da persone che si sono riprese dal covid-19 sarebbero di grande aiuto nei casi più gravi. L’idea di utilizzare il sangue dei sopravvissuti – o “plasma del convalescente” – non è originale, ma ora è stata sperimentata contro il covid-19 perché non ci sono farmaci disponibili per sconfiggere la malattia.
Il sangue di un sopravvissuto è carico di anticorpi contro il virus, che trasmessi a qualcun altro interferiscono da subito con il virus fino a quando quella persona non sviluppa una risposta immunitaria.
Lo studio cinese, realizzato da scienziati che lavorano per Sinopharm, un’azienda farmaceutica di proprietà statale, non è stato randomizzato, quindi i benefici del plasma non sono stati dimostrati con certezza. Ma i 10 pazienti gravemente colpiti sottoposti a questa terapia hanno ottenuto buoni risultati dopo tre giorni.
In alcuni dei pazienti il virus è scomparso, portando gli autori a concludere che il plasma “può servire come un’opzione promettente per la guarigione” per i casi gravi di covid-19. Il rapporto segue uno studio precedente, effettuato sempre in Cina, che coinvolgeva cinque pazienti.
Gli ospedali statunitensi sono alla ricerca di donatori di sangue e stanno iniziando a provare anche le trasfusioni di plasma. L’American Association of Blood Banks ha creato una pagina web in modo che le persone uscite dal covid-19 possano sapere dove donare il sangue.
La Croce Rossa sta facendo la stessa cosa. Le persone devono essere “completamente recuperate” per donare. La Food and Drug Administration americana afferma che i donatori dovrebbero attendere 14 giorni dalla fine della malattia prima di fare la trasfusione.
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(rp)