La ricerca è il risultato di una collaborazione tra il colosso farmaceutico Eli Lilly e AbCellera, un’azienda di biotecnologie con sede a Vancouver, ma presto sperimenteranno le loro versione del farmaco Regeneron e una partnership tra GlaxoSmithKline e Vir Biotechnology.
di Charlotte Jee
I pazienti hanno iniziato a ricevere il primo farmaco anticorpale sviluppato appositamente per la terapia della covid-19. È stato testato con varie dosi in 32 pazienti negli ospedali negli Stati Uniti. Se si dimostrerà sicuro, il farmaco, indicato come LY-CoV555, sarà studiato nei pazienti con coronavirus non ospedalizzati entro la fine dell’estate.
Il farmaco è stato sviluppato in soli tre mesi. I ricercatori hanno utilizzato sangue prelevato da un paziente di covid-19 negli Stati Uniti a febbraio, contenente gli anticorpi che aggrediscono il virus e lo neutralizzano. L’obiettivo è quello di trasformare la risposta immunitaria vincente di un contagiato in un farmaco a beneficio di tutti.
Questi prodotti non sono vaccini e non offrono un’immunità permanente, ma potrebbero agire come un rimedio temporaneo, dando alla gente settimane o mesi di protezione. Se la sperimentazione appena iniziata avrà successo, sarà uno dei primi trattamenti per la covid-19. Potrebbe essere disponibile entro la fine dell’anno se tutto andrà bene.
Non si sta parlando ovviamente della soluzione definitiva. La comprensione del funzionamento del virus è ancora parziale e le terapie rimangono ancora poco efficaci. I cocktail di anticorpi potrebbero mettere i malati ancora più in difficoltà. Anche nel caso migliore, inizialmente le quantità iniziali di prodotto saranno decisamente limitate, il che significa che i medici dovranno decidere le priorità.
La buona notizia è che la sperimentazione farmacologica degli anticorpi è solo una delle centinaia di sperimentazioni cliniche in corso, dalle terapie originariamente sviluppate per altre malattie ai nuovi vaccini per la covid-19.
(rp)