La Medicon Valley è il crogiolo delle scienze della vita scandinave. Situato alle porte della Danimarca e della Svezia, propone un ecosistema vibrante e un ricco pool di talenti sostenuto da università di scienze della vita e infrastrutture di ricerca di livello mondiale.
di Alessandro Ovi
L’Europa è molto apprezzata per la qualità della sua ricerca scientifica, ma non mancano le segnalazioni di carenze nei sistemi necessari alla messa in commercio del prodotto. Il confronto tra i cluster delle scienze della vita in Europa rappresenta non solo un’opportunità per rintracciare le eccellenze scientifiche, ma anche per valutare i punti di forza delle diverse regioni quanto a impegno nell’industria e supporto per l’innovazione.
Si tratta tuttavia anche di un compito complesso. I cluster possono essere formati a una varietà di livelli: possono essere concentrati in una sola città, possono diffondersi oltre i confini, possono essere il risultato di una strategia nazionale di rilancio innovazione. È anche vero che a seconda della società di influenza, i cluster possono presentarsi come indipendenti a pieno titolo o essere visti come parte di un’entità più ampia.
Nel Regno Unito, ad esempio, Cambridge è promossa sia come area intorno alla città, che come parte del ‘Golden Triangle’ in cui, in una visione molto americana della geografia, Cambridge, Oxford e Londra si propongono alla UK BioIndustry come un’entità connessa.
La Francia è campionessa nel moltiplicare i centri nevralgici della propria innovazione. Aree coperte da organizzazioni ombrello come Lyonbiopole o Medicen, contengono al proprio interno più sottogruppi, etichettati come “cluster” dello Stato francese.
La città di Oslo conta non meno di 11 cluster dedicati alle scienze della vita. Giocando con questa diversità di definizioni si parte da un comune criterio preliminare: l’esistenza di un disegno strategico volto a formare una struttura coerente in cui università, ricerca, laboratori, parchi scientifici, incubatori, ospedali, start-up, grandi aziende e agenzie governative collaborano, con l’obiettivo comune di generare innovazione. Essi debbono anche rispondere a una strategia nazionale, regionale o locale per raggiungere l’obiettivo di rafforzare competitività e crescita economica il territorio.
A volte, come nel caso della Medicon Valley, il primo motore dello sviluppo di un cluster transnazionale può essere una grande infrastruttura per i trasporti come il ponte costruito tra Copenhagen in Danimarca e Malmoe in Svezia. La Medicon Valley, infatti, è il cluster bi-nazionale delle scienze della vita che si estende tra l’isola di Zelanda nella Danimarca orientale e la regione dello Scania nella Svezia meridionale. L’apertura del ponte di Oresund (1990\99) ha scandito i tempi del suo sviluppo.
Per definire i cluster più innovativi delle scienze della vita, generalmente vengono analizzati criteri quantitativi. Questi includono la percentuale del PIL assegnata alla R&D, il numero di aziende di scienze della vita presenti ed il loro fatturato, il numero di ricercatori, il livello di istruzione, il numero di ospedali universitari, il numero di brevetti e così via. Queste misure quantitative propongono ovviamente un’immagine, ma non portano direttamente a una valutazione complessiva del cluster quando il risultato si riferisce all’integrazione delle caratteristiche di due paesi diversi.
Per dare corpo a questi numeri, vanno considerate la reputazione delle università locali, il livello di eccellenza accademica, la capacità di assorbire i finanziamenti dell’UE, la qualità dell’infrastruttura e del sostegno dei governi a ricerca e sviluppo (ad esempio sotto forma di politiche di investimento pubblico e incentivi fiscali), nonché servizi e facilità di fare affari.
Medicon Valley ospita oggi due grandi centri biotecnologici, il Biotech Research and Innovation Center di Copenhagen e il Biomedical Center dell’Università di Lund. Gli istituti di ricerca privati e governativi includono il John F. Kennedy Institute for Neurology and Genetics, l’Hagedorn Institute for Diabetes and Molecular Endocrinology, il Wallenberg Neuroscience Center e il Cancer Epidemiology Center della Danish Cancer Society con le rispettive infrastrutture di ricerca e sviluppo e servizi di supporto. Focus del cluster della Medicon Valley è l’R&D farmaceutica, con le strutture di ricerca di Novo, Nordisk, LEO Pharma e Lundbeck.
La Medicon Valley è il crogiolo delle scienze della vita scandinave. Situato alle porte della Danimarca e della Svezia, propone un ecosistema vibrante e un ricco pool di talenti sostenuto da università di scienze della vita e infrastrutture di ricerca di livello mondiale. In un ambiente lavorativo competitivo con la qualità della vita scandinava a portata di mano, la Medicon Valley è un luogo attraente sia per gli affari che per le persone.
L’innovazione scandinava è riconosciuta a livello mondiale e la ricerca condotta nel campo delle scienze della vita presso Medicon lo riflettono. Il ricco patrimonio di scienze della vita e lo spirito pionieristico che caratterizzano la Medicon Valley attraggono molte aziende di successo, come Ferring, Genmab, Baxter Gambro, GN Hearing, Novozymes e Chr, Hansen tutte aziende altamente rappresentative, ma non sono da meno le molte aziende innovative nel campo delle scienze della vita danesi e svedesi di piccole e medie dimensioni che continuano a dare energia alla zona. Non poche di esse scelgono di diventare membri dell’organizzazione di rete regionale Medicon Valley Alliance e contribuiscono a rafforzare il cluster regionale delle scienze della vita.
Alcuni numeri chiave della Medicon Valley
– 21.000 km2
– Circa 3,5 milioni di abitanti
– Circa 40.000 dipendenti nel settore privato delle scienze della vita
– 12 università, 5 delle quali forniscono istruzione relativa alle scienze della vita – tutte parte dell’Università Øresund
– 32 ospedali, di cui 11 sono ospedali universitari
– Circa 80 aziende biotech
– 20 aziende farmaceutiche
– 100 società di tecnologia medica
– 7 parchi scientifici con una particolare attenzione alle scienze della vita
– 6 incubatori, di cui 3 con un focus significativo sulle scienze della vita
– Circa 80 organizzazioni di ricerca a contratto e organizzazioni di produzione a contratto.
– Società internazionali con filiali nella Medicon Valley
– Più di 200 aziende farmaceutiche
– Circa 170 aziende di tecnologia medica
All’inizio del 2000 l’apertura del ponte di Oresund posizionò la capitale danese di Copenaghen a 20 minuti di distanza dalla città universitaria svedese di Malmö. Il successivo sviluppo della Medicon Valley rappresenta un raro esempio di cluster transnazionale dedicato alle scienze della vita in Europa. Distribuita su di una superficie di 21.203 km quadrati, con una forza lavoro di 3,5 milioni di persone, Medicon è la patria di 27 aziende farmaceutiche, oltre 85 biotecnologie, 166 società di tecnologia medica, 32 laboratori, 25 società di investimento, 69 organizzazioni di ricerca a contratto, 28 organizzazioni di produzione a contratto e 17 organizzazioni pubbliche. Propone anche sette parchi scientifici e sei incubatori. L’Università di Copenaghen e l’Università Tecnica della Danimarca sono i principali istituti di ricerca della regione.
Ben 12 università si dividono il territorio su entrambi i lati del ponte di Oresund, tra aree di eccellenza R&D sia in Danimarca che in Svezia che propongono: sperimentazioni cliniche, medicina personalizzata, ricerca specializzata su cancro, diabete, neuroscienze ed utilizzo del farmaco.
La spesa in ricerca e sviluppo è pari al 4,9% del PIL, dell’area, con il 73% proveniente da fonti private. L’investimento totale in biotecnologia in Danimarca ammonta a 3,8 miliardi di euro e il paese ha la terza più grande pipeline di sviluppo di farmaci commerciali dopo Regno Unito e Germania. I prodotti medici sono la maggiore esportazione della Danimarca, con un ricavo di quasi 8 miliardi di euro l’anno. La ricerca farmaceutica rappresenta il 21% della spesa totale per la ricerca privata in Danimarca, con circa 130 milioni di euro investiti nella ricerca clinica ogni anno.
“Il punto di forza del cluster è la capacità di collaborare alla creazione di nuove tecnologie e innovazione nelle università, negli ospedali e nell’industria. In molti cluster questo è un semplice concetto, ma nella Medicon Valley è il naturale modo di fare affari, anche oltre confine, con i nostri vicini svedesi “, afferma Hans Christian Lindstrom Wegge, Business Development Manager of Life Science presso Copenhagen Capacity, il principale ufficio di trasferimento tecnologico nella Medicon Valley. Il cluster ha anche una serie di parchi scientifici e incubatori, tra cui Ideon, DTU Symbion Innovation, Medicon Village, Cobis, e Medeon. Il supporto per il trasferimento di tecnologia è specificamente focalizzato sulle aree di malattia in cui la regione ha maggiore forza.
La Medicon Valley Alliance è l’organizzazione senza scopo di lucro appartenente al cluster di scienze della vita danese-svedese Medicon Valley, che fa parte della Grande Copenaghen. Più di 250 membri rappresentano la tripla elica della regione e includono università, ospedali, aziende di scienze della vita umana, governi regionali e fornitori di servizi. L’Alliance crea valore per i nostri membri co-ospitando, lanciando e guidando riunioni, reti, seminari, conferenze e progetti, che rafforzano la collaborazione, il networking e la condivisione delle conoscenze nella comunità delle scienze della vita della regione, creando massa critica e aiutando a realizzare il pieno potenziale della Medicon Valley.
Visione della MVA è divenire un noto e rispettato collaboratore guidato dai membri alla realizzazione e al posizionamento della Medicon Valley come il cluster di scienze della vita più competitivo e vitale nel nord Europa, sempre alla ricerca di metodi innovativi per renderlo un cluster bi-nazionale di scienze della vita ancora più integrato e attraente. La sinergia è la chiave di tutto questo.
La Medicon Valley, nel suo complesso, è maggiore della somma delle sue parti. La particolare attenzione all’intero cluster consente di individuare sinergie e utilizzare eventi ed attività per creare un “mercato” regionale per lo scambio di idee, conoscenze e servizi. In qualità di unico rappresentante della comunità delle scienze della vita della regione, la MVA si trova in una posizione unica per esplorare e aiutare i membri a realizzare queste sinergie.
Michael E. Porter della Harvard Business School ha scritto, “un cluster consente a ciascun membro di beneficiare come se avesse una scala maggiore o come se si fosse unito ad altri senza sacrificare la sua flessibilità” nel suo articolo fondamentale “Clusters and the New Economics of Competition”, 1998.
Immagine: Marcus Bengtsson, Wikimedia Commons
(lo)