I servizi legali online sono sempre più convinti sull’impiego delle criptovalute per automatizzare parte del loro lavoro e rendere i propri servizi più accessibili a tutti.
di Mike Orcut
In molti negli Stati Uniti fanno già uso di servizi online che permettono loro di siglare accordi legali senza sostenere i costi di un avvocato. Queste società hanno permesso alle persone, in particolare a liberi professionisti e piccoli commercianti, di accedere a servizi legali ed essere rimborsati quando è loro diritto.
Ora, i due principali player sul mercato, Rocket Lawyer e LegalZoom, stanno sperimentando gli smart contract via blockchain. In teoria, questa tecnologia potrebbe permettergli di automatizzare una parte vitale del processo e rendere alcuni servizi legali più semplici ed economici da utilizzare.
La missione di Rocket Lawyer è utilizzare la tecnologia per “espandere l’accesso alla giustizia”, afferma il CEO Charley Moore.
Gli smart contract sono programmi che operano all’interno di reti blockchain e sono in grado di automatizzare i pagamenti. L’idea è che le blockchain possano tracciare tutti i diritti e le obbligazioni di un determinato contratto e sbloccare automaticamente i pagamenti con il procedere dell’accordo, senza che qualcuno debba rincorrere fisicamente il pagamento offline.
Il servizio offerto da Rocket Lawyer permette agli utenti di creare e firmare un contratto; il rispetto delle clausole previste dal contratto viene solitamente accertato offline. Un’azienda, ad esempio, potrebbe accettare di pagare un lavoratore freelance per svolgere un’operazione specifica o consegnare un particolare lavoro entro un termine specificato. Attraverso gli smart contract, il tracciamento di questa parte dell’accordo, conosciuta come “prestazione” potrebbe essere automatizzato. Nel caso dovesse funzionare, questa tecnologia si rivelerebbe uno strumento potente per appaltatori, piccole imprese e quegli individui che talvolta faticano ad accertare che i dipendenti inviino i pagamenti in tempo.
Rocket Lawyer non ha ancora rivelato troppi dettagli, ma ha avviato la fase beta privata di un programma, denominato Rocket Wallet, che descrive come “la piattaforma per l’esecuzione e il pagamento di contratti legali attraverso la blockchain di Ethereum”. Per riuscire nell’impresa, la società ha anche stretto una collaborazione con una startup di blockchain di nome OpenLaw e la società di investimenti in Ethereum ConsenSys. Il primo prodotto concreto potrebbe essere pronto entro la fine dell’anno.
Nel frattempo, LegalZoom, la principale concorrente di Rocket Lawyer, ha cominciato a lavorare alla tecnologia degli smart contract in collaborazione con una startup di nome Clause. Un’altra startup, di nome Monax, sta testando una piattaforma di smart contract basata su una rete di blockchain privata e rivolta a imprenditori e liberi professionisti intraprendenti.
Aaron Wright, cofondatore di OpenLaw, descrive l’ambito di questi progetti come un “protocollo legale” per le blockchain. Le blockchain potranno anche permetterci di trasferire valori in giro per il mondo istantaneamente e in sicurezza, ma non giocheranno mai un ruolo importante nel mondo reale senza degli accordi legali che governino tutte queste nuove forme di transazione, spiega Wright.
I contratti legali basati sulle blockchain sono teoricamente sensati, ma devono ancora superare diversi problemi pratici. Per cominciare, le imprese preferiscono spesso tenere riservati i propri contratti, ma le blockchain sono pensate per la trasparenza; Wright sostiene che OpenLaw stia riuscendo a superare questo problema conservando prove degli accordi all’interno di un “ambiente esecutivo sicuro”, un software separato dalla blockchain pubblica di Ethereum.
Le parti possono applicare una firma digitale all’interno dell’ambiente esecutivo, quindi il sistema può registrare l’operazione all’interno della blockchain senza rivelare le informazioni sottostanti. Questo stesso sistema può essere utilizzato per terminare uno smart contract.
Le blockchain non saranno utili o necessarie in tutti gli scenari legali possibili. Secondo Wright, fra le cose che possono essere “verificate e dimostrate oggettivamente all’interno di una blockchain” figurerebbero saldi contabili, certificazioni di proprietà di un determinato token, o informazioni del mondo reale che sono state introdotte da una terza parte conosciuta come oracle. Oltretutto, gli smart contracts sono difficili da creare senza che vengano introdotti dei bug; i ricercatori stanno ancora sviluppando metodi per rilevare falle prima degli hacker. Per finire, le criptovalute in sé sono difficili da utilizzare e soffrono di volatilità dei prezzi.
Gli utenti del nuovo prodotto di Rocket Lawyer non dovranno neanche interagire con le blockchain o utilizzare criptovalute; questi passaggi avverranno in secondo piano. “Non stiamo rilasciando alcun prodotto che richieda agli utenti di conoscere le criptovalute”, spiega Moore. “Non è proprio il genere di utenza che serviamo”.
Immagine: MS. TECH