Il laboratorio di fisica delle particelle vicino a Ginevra ha appena presentato i piani per rimpiazzare il suo Large Hadron Collider (LHC).
di Niall Firth
La notizia: Il CERN ha rilasciato un rapporto sul design del Future Circular Collider, un acceleratore di particelle che misura quattro volte il suo LHC.
Gli acceleratori spingono le particelle in un loop a velocità incredibile, quindi i ricercatori analizzano la loro ricaduta in seguito alla collisione fra loro. Il nuovo FCC dovrebbe misurare 100 km di lunghezza e, una volta operativo, scontrare le particelle con una energia dieci volta superiore rispetto a quella possibile con l’LHC.
Perché è necessario: Il più grande successo dell’LHC è stata la scoperta del bosone di Higgs, la particella che determina la massa della materia (questa animazione del New York Times descrive al meglio la scoperta). I fisici del CERN sperano di sondare la natura del bosone di Higgs attraverso il nuovo acceleratore.
Il nuovo acceleratore dovrebbe anche spalancare le porte a nuovi elementi della fisica e chiarire alcuni quesiti tuttora irrisolti sul nostro universo (come la composizione della materia oscura e perché vi sia più materia che antimateria). Il problema più grande è che il Modello Standard della fisica non riesce a darci una valida spiegazione della natura dell’universo (non spiega la gravità, ad esempio). Allo stesso tempo, l’LHC non è riuscito a fornirci alcun cenno di alternativa.
I costi della fisica: Il rapporto sul Future Circular Collider ha coinvolto il lavoro di oltre 1.300 contribuenti da 150 università differenti negli ultimi cinque anni. In caso di autorizzazione, l’acceleratore potrebbe entrare in funzione entro il 2040. Il costo per la realizzazione del tunnel è stimato intorno ai €5 miliardi. Il primo acceleratore, pensato per collidere particelle chiamate leptoni, dovrebbe costare altri €4 miliardi; serviranno infine altri €15 miliardi per ultimare il collider dedicato ai protoni.
“Il rapporto sul design concettuale del FCC è un’impresa eccezionale. Dimostra l’incredibile potenziale di questo acceleratore di migliorare la nostra conoscenza della fisica fondamentale e portare a progressi in molteplici tecnologie con un ampio impatto sulla società”, ha commentato la direttrice generale del CERN, Fabiola Gianotti.